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“Rete a ogne pacce ste’ nu puaise”, reading dialettale dedicato agli ultimi

Restituire dignità agli ultimi attraverso lo strumento nobile e sopraffine della poesia. E’ stato questo lo scopo del reading letterario in dialetto nocese “Réte a ogne pacce sté nu puaise” promosso dal Centro Studi sul dialetto nella serata di sabato 8 agosto scorso presso la gnostra di Largo Torre.

In un’atmosfera intrisa di emozione, il ricordo in versi di tutti coloro sono passati e passano alla storia della comunità nocese come “pazzi” e per questo motivo, ne vengono ingiustamente esclusi, emarginati. La loro figura, tratteggiata in poesia dall'estro di Mario Gabriele, Giovanni Laera, Francesco Galassi, Pietro Gigante e Domenico Forti è stata riscoperta dalle orecchie attente di un nutrito uditorio, nelle voci narranti di Caterina Quarato, Francesco Galassi e Pietro Gigante. Le letture hanno rivelato la fragilità di uomini lasciati ai margini di una società bigotta e superficiale. Prostitute, malati, omosessuali, uomini deboli, abbandonati a sé stessi.

Il clima intimo, congeniale solo ai migliori interpreti, è stato allietato da interludi musicali curati dal cantautore nocese Giuseppe Liuzzi, accompagnato alla tastiera da Francesco Sgobba Palazzi. I due hanno reinterpretato alcuni tra i brani più emblematici del folksinger “Enantino”. La serata si è conclusa tra gli applausi di un pubblico piacevolmente allietato.

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